Chiudendo il post di una settimana fa
[vedi JUVE DI CHAMPIONS E L’ALIBI RONALDO, cliccando sopra per leggere],
annotavo: “In conclusione, sono convinto che Ronaldo a parte, i giocatori del
Real non siano superiori a quelli della Juventus, hanno solo un’altra mentalità
e una migliore organizzazione di gioco”.
Dopo aver restituito al Real i 3 goal subiti a Torino, la Juventus
ha “rischiato” di eliminare i “Galácticos”
sul proprio terreno. L’impresa però non riesce e la spiegazione, così come
nella disfatta di una settimana fa, è esattamente la stessa: da una parte il
giovanissimo arbitro inglese - che è sembrato aspettare solo l’occasione
propizia - a 10 secondi dalla fine dei 93 minuti di gioco [recupero compreso],
la condanna con un rigore per un fallo più apparente che reale e che comunque
era inferiore a quello subito da Cuadrado nella partita di andata, dall’altra
la Juve si lascia schiacciare nella propria area [così come avvenne due anni fa
con il Bayern, subendo una rete decisiva negli ultimi secondi di gioco] e non
opera i cambi necessari [laddove il Real aveva già usufruito di tutti e tre i
cambi]: Cuadrado, appunto, e un centrocampista [Bentancur o Marchisio] per
sostituire lo stanchissimo Khedira. In altre parole, dove la Roma ha eliminato
il Barcellona, perché non ha avuto paura di perdere, la Juve perde perché ha
avuto paura di vincere.
Insomma, al di là della “legge del Bernabeu”,
delle designazioni arbitrali dell’italiano [?!] Collina [di cui Juve, Roma, Milan, Lazio e Atalanta conservano ancora il segno] e delle mafie calcistiche, la
Juve come al solito ci mette del suo. Attanagliata dalla “paura di
qualificarsi”, invece di cercare il quarto goal che avrebbe costretto il Real a
segnare due volte per passare il turno, adotta la solita tattica di arretrare
per “difendere” la possibilità di disputare i supplementari e viene sbattuta
fuori dalla Champions che, con questa mentalità, non riuscirà mai a vincere. E il paradosso più grande è il segno che Allegri fa ai suoi giocatori di usare la testa dopo lo 0-3: resta da chiedersi se egli abbia usato questa stessa parte del corpo nel decidere di non fare cambi e di aspettare il momento per farli - così come ha dichiarato - durante quei supplementari che la Juve non avrebbe mai giocato.
sergio magaldi
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