Unanime il giudizio degli addetti ai lavori,
dei cronisti sportivi e del pubblico: con un Ronaldo così, il Real Madrid non
poteva che mettere la Juventus praticamente fuori dalla Champions. Sperticate lodi
sul talento portoghese, naturalmente, anche da parte di Allegri che aggiunge
con la consueta disinvoltura di non aver nulla da rimproverare ai suoi.
Che il Real Madrid sia forte non lo scopriamo
certo oggi. Vincitore delle ultime due edizioni di Champions, si appresta a
tentare l’ulteriore impresa di vincere tre edizioni consecutive della
prestigiosa coppa europea. Vedremo. Resta il fatto che al di là dei meriti dei
“Galacticos”, occorre esaminare tutte le circostanze hanno concorso a questa
disfatta dei bianconeri sul proprio campo.
Innanzi tutto l’arbitro turco Cüneyt Çakır ha
avuto un ruolo non marginale: 1) non concede un rigore alla Juve al 44’ per un netto fallo di mani
di Casemiro nella propria area che avrebbe forse significato il momentaneo
pareggio, 2) ammonisce ingiustamente Dybala un minuto dopo per simulazione
mentre, pressato in area da tre avversari, va a terra. Se non era rigore,
neppure però era simulazione, 3) un minuto dopo aver subito il secondo goal
[quello di Ronaldo, cosiddetto da
extraterrestre], al 65’ ,
Dybala che in precedenza aveva subito diversi falli senza che i suoi avversari
fossero ammoniti, viene espulso per una seconda ammonizione per un fallo su
Carvajal. Cüneyt Çakır è lo stesso arbitro che negò a Pogba il rigore
per un fallo vistoso subito in area avversaria durante la finale di Champions
2015 con il Barcellona. Il probabile goal avrebbe portato la Juventus in
vantaggio per 2-1. Infine, a puro titolo di curiosità, l’arbitro turco è lo
stesso che arbitrò il play-off di andata tra Svezia e Italia che di fatto ha
determinato l’esclusione dai mondiali della nostra nazionale. Una questione di buon
gusto avrebbe voluto che non fosse riproposto per arbitrare una partita come
quella di ieri sera, tanto più che il designatore UEFA è l’ex arbitro italiano
Collina.
E veniamo ora alla squadra bianconera. Si sa
che non ha mai prodotto un bel calcio, neppure in campionato dove tuttavia, ad
otto partite dal termine, vanta un vantaggio di 4 punti sul bel Napoli di
Sarri. La spiegazione non sembra difficile: i bianconeri non hanno un loro
gioco o meglio ne hanno uno che prevede frequenti scambi tra i difensori,
passaggi orizzontali e poco lavoro a centrocampo, con vistosi arretramenti
anche degli attaccanti, ma grazie alle tante individualità di pregio e ad una
rosa piuttosto ampia, rispetto alle altre squadre del campionato italiano,
supplisce alla semplicità delle idee con qualche goal dei suoi campioni. Solo
di rado è capitato di vedere il reale potenziale dei bianconeri, così per
esempio è stato negli ultimi venti minuti della recente partita col Milan,
quando ha giocato con due ali: Douglas Costa e Cuadrado che tornava in campo
dopo un’assenza per pubalgia che durava dal 23 dicembre e che è andato quasi
subito in goal sbloccando una partita noiosa e a tratti sin lì dominata dal
Milan. La frequente penetrazione dei due sulle fasce non solo valorizza il
gioco di Higuain e Dybala ma crea schemi tattici anche per i centrocampisti,
non più solo costretti ad arretrare per dare una mano ai difensori.
Ci si sarebbe aspettato di vedere qualche
giorno dopo con il Real Madrid, almeno sul proprio campo, la squadra schierata
nel finale di partita contro il Milan, naturalmente al netto degli squalificati
Benatia e Pjanic e dell’anziano Barzagli affaticato dalla partita disputata tre
giorni prima [perché non sostituirlo con il più fresco Rugani?] ma senza mutare
gli schemi. Quali invece le scelte? De Sciglio prendeva il posto di Lichtsteiner
[che di sicuro ha più esperienza dell’italiano in campo internazionale], Matuidi
incredibilmente escluso, in un centrocampo solo nominale formato da Alex Sandro
che è un terzino alto, Bentancur [unico nel ruolo ma con scarsa esperienza],
Khedira che col Milan aveva fatto il terzo goal ma che aveva girato a vuoto per
quasi tutta la partita e che è più un trequartista che un vero centrocampista,
Douglas Costa che è propriamente un’ala. Oltre a Matuidi, fuori anche Cuadrado
che appena entrato aveva sbloccato la gara col Milan. La Juve schierata ieri
sera contro il Real è stata di sicuro la formazione più scriteriata che si sia
vista nel corso dell’anno e con il solito obiettivo di contenere il Real, senza
aver capito che i “Galacticos” mostrano il loro lato debole solo se li attacchi
e che se gli lasci il centrocampo sei già battuto in partenza. Va inoltre detto
che Ronaldo è stato sempre libero di giocare a proprio piacimento, sia in
occasione del “tocco” del primo goal, sia quando De Sciglio lo vede salire a
due metri da terra e si scansa per poter meglio ammirare la sua rovesciata a
rete. In conclusione, sono convinto che Ronaldo a parte, i giocatori del Real
non siano superiori a quelli della Juventus, hanno solo un’altra mentalità e
una migliore organizzazione di gioco.
sergio magaldi
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