domenica 14 ottobre 2018

DA STANOTTE L’ITALIA DEL CALCIO NELLA B EUROPEA?





 Stando ai risultati degli ultimi tempi – persino peggiori di quelli che nella gestione Ventura ci hanno portato fuori dai mondiali – l’Italia del calcio rischia di scendere nella serie B della UEFA NATIONS LEAGUE. La partita di questa sera in casa della Polonia diventa decisiva in ogni senso. Con una sconfitta la nazionale azzurra sarebbe matematicamente retrocessa, con una vittoria praticamente salva, mentre il pareggio rimanderebbe tutto alle prossime partite: Italia – Portogallo e Portogallo – Polonia.

 Alla vigilia, Mancini dichiara ineffabile: “Vogliamo vincere, ma se perdiamo non è un dramma”. Premesso che la crisi del calcio italiano ha motivazioni precise, come scrivevo tra l’altro in un precedente post [“L’Italia alla ventura già fuori del mondiale” del 13 novembre 2017: “Scontiamo la politica di questi anni, anzi la non politica calcistica che ha prodotto soltanto l’esperimento pilota del VAR (Video Assistant Referee) che lascia comunque e sempre l’ultima parola all’arbitro, ma si continua a permettere alle squadre italiane di tutti i campionati di schierarsi in campo anche con 11 giocatori stranieri. Scontiamo la nomina, così come in altri settori nevralgici della vita nazionale, di dirigenti scelti con criteri clientelari”], resta vero che molto dipende anche dalle capacità del selezionatore azzurro di utilizzare al meglio quel poco che in fatto di qualità resta del calcio italiano. Scrivevo ancora nell’occasione: “Conte, con la sua organizzazione di gioco, con la sua capacità  di trasmettere ai giocatori una volontà ferrea, ha dimostrato […] di poter giocare alla pari contro le nazionali più forti come Spagna, Germania etc.”.

 Ebbene, se si guarda alla probabile formazione con cui l’Italia affronterà questa sera la Polonia, è lecito osservare che la difesa può contare su Chiellini e Bonucci, collaudati efficacemente in tante partite internazionali, il centrocampo su giocatori di successo e di esperienza  come Verratti e Jorginho e l’ attacco su Bernardeschi che ha già mostrato il proprio valore in Champions, su Insigne che, rilanciato da Ancelotti, è divenuto il miglior attaccante del Napoli e infine su Chiesa che la critica ha spesso considerato come la più grande promessa del calcio italiano. Quanto al portiere, Donnarumma non dovrebbe far rimpiangere Buffon, qualche dubbio per la sua discontinuità invece su Pellegrini, il terzo centrocampista che verrebbe affiancato ai  due giocatori del Chelsea e del Paris Saint Germain. Senza voler fare il gioco delle figurine, i calciatori che ho nominato dovrebbero bastare contro una Polonia non irresistibile. Resta – è vero – qualche perplessità: l’utilizzo insieme dei tre attaccanti, ma soprattutto Florenzi terzino. Nella Roma è spesso impiegato in questo ruolo, ma solo per mancanza di alternative, tant’è che di recente è stato sostituito da un Santon rigenerato. Strano davvero che un allenatore esperto come Mancini non lo abbia capito, allora il dubbio sul rendimento della nazionale azzurra di questa sera sembra dipendere più che altro dalla capacità del nuovo allenatore di dare un gioco e una organizzazione alla squadra. Vedremo.


sergio magaldi

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