SEGUE DA:
ASTROLOGIA E ASTRONOMIA Parte I
ASTROLOGIA E ASTRONOMIA Parte II
ASTROLOGIA E ASTRONOMIA Parte III
ASTROLOGIA
E ASTRONOMIA Parte IV
ASTROLOGIA E ASTRONOMIA Parte V
ASTROLOGIA E ASTRONOMIA Parte VI
ASTROLOGIA E ASTRONOMIA Parte VII
ASTROLOGIA
E ASTRONOMIA Parte VIII
ASTROLOGIA
E ASTRONOMIA Parte IX
L’astrologia colloca Plutone nel segno dello
Scorpione, opposto alla Terra prima del Toro, lui che è il
Signore del sottosuolo. Come forza rigenerante nel bene e nel
male, Plutone non può che appartenere a questo segno zodiacale dove lo
scorpione può evolversi sino al serpente e all'aquila solare. Se il Sole è
il simbolo del principio di individuazione, con la potenzialità di assimilare e
trasformare i contenuti dell'inconscio, Plutone è definito “Sole di
mezzanotte” per “il materiale” che è in grado di offrire per questa
assimilazione e trasformazione.
Erede della Grande Madre
e di Eros – come già si è visto – Hades-Plutone è il Signore della vita, della
morte e della rigenerazione di cui detiene il seme, il principio erotico
universale che anima la materia. Ma Eros, come suggerisce il mito ellenistico
di Amore e Psiche, rimanda alla dimensione inconscia che della
psiche è anche la parte più importante e segreta. Nella totalità dell’inconscio,
infatti, risiede l’Es, mentre le altre due ipostasi freudiane, l’Io e
il Super-io hanno una collocazione che si articola tra
coscienza, inconscio e preconscio (o subconscio), per quest’ultimo intendendo
ciò che si trova appena al di sotto della coscienza ma che in determinate
circostanze può facilmente riaffiorare. La parte cosciente dell’Io così come
quella conscia e inconscia del Super-io non sono affari che riguardano Plutone
che lascia volentieri ad occuparsene il vecchio Saturno. Com’è noto, l’Io si
basa sul principio di realtà e deve continuamente difendersi non solo da quello
che ancora non ha compreso di sé (Io inconscio) e dalle regole della società in
cui vive (Super-io conscio) ma soprattutto da Es e Super-io inconsci che troppo
spesso finiscono per governare le sue azioni. Così, l’Es governato dal
principio del piacere spinge l’Io alla soddisfazione delle pulsioni
primordiali, dei bisogni e dei desideri senza alcuna censura e senza curarsi
del principio di realtà, laddove il Super-io svolge la funzione completamente
opposta, intimando all’Io che le sue azioni siano conformi al costume morale,
ai divieti e agli ideali che gli sono stati inculcati dall’educazione
genitoriale e dall’ambiente circostante. Quanto più l’Io saprà districarsi tra
Es e Super-io, tanto più egli sarà in grado di portare alla luce nuovi
territori, con un ampliamento di coscienza di cui essere grato a Hades-Plutone
per i suoi molteplici “doni”: vita, morte e rigenerazione,
eros, inconscio e ampliamento di coscienza.
Nell'articolo Das
Unbewusst ("L'Inconscio") del 1915, Freud dichiara che i contenuti
dell'inconscio sono sostitutivi di pulsioni che non possono divenire oggetto di
coscienza. Pertanto, le rappresentazioni inconsce sono organizzate in fantasmi [greco: phàntasma, apparizione], oppure in trame immaginarie alle
quali le pulsioni si fissano e che appaiono come "vere
messe in scena del desiderio". In tale prospettiva, il contenuto
dell'inconscio è assimilabile a ciò che è stato rimosso, con
in più, osserva Freud, "un nucleo originario di contenuti
filogenetici", cioè di quell’esperienza accumulata nel corso del tempo,
che siamo soliti denominare inconscio collettivo.
Jung, al quale va il
merito di aver ampliato il concetto freudiano di inconscio, sottolinea la quasi
totale identificazione di inconscio e destino. In Psicologia
e Alchimia egli osserva che quando parliamo del nostro destino,
mettiamo in campo una volontà che non coincide con quella dell'io e, poiché
tale volontà si oppone all'io, noi vi scorgiamo un potere divino o infernale, a
seconda dei casi.
Nella tragedia greca, il
mito, quale archetipo universale, è la chiave che ci consente di entrare nella
psiche dei personaggi e di cogliere il filo che sorregge la trama di tutte le
loro azioni. La stessa guerra tra gli dei - che i miti raccontano - è
finalmente intesa come la guerra che gli individui combattono contro se stessi.
La cieca fatalità che spesso sembra dar corso agli eventi, secondo il principio
che le colpe dei padri ricadono sui figli, si colora infine di
senso. Liz Greene, la nota psicoanalista e cultrice di astrologia afferma che,
per comprendere il tema natale di un singolo, occorre tracciare la carta di
nascita dei suoi genitori e che forse non basta, perché bisognerebbe anche
conoscere il tema natale degli antenati.[1]
Quale il significato di tale affermazione? Lo psicoanalista e ricercatore è
convinto che il proprio paziente sia vittima, oltre che dei suoi, anche dei
conflitti inconsci rimasti irrisolti nei genitori e nella famiglia d’origine.
Ma Hades-Plutone
possiede anche un terzo nome: Trofonio, colui che nutre, e che
attraverso il nutrimento genera l’energia che mantiene in vita e che consente
agli esseri umani di agire. Le azioni hanno un risultato evidente nella realtà
e un risultato invisibile (quello che gli orientali chiamano
Karma, il nam myoho renge kyo dei seguaci del Soka Gakkai, per
intenderci) che si colloca nel regno di Hades, senza implicazioni moralistiche
ma determinando la necessità di un equilibrio che, se venuto meno, deve essere
ritrovato. Saper leggere nell’invisibile, aumentando la consapevolezza delle
proprie azioni è l’ultimo dei tanti “doni” di Plutone, quello che forse appare
come il meno gradito ma che in realtà è il più importante di tutti perché, come
osserva Jung in Psicologia e Alchimia, il timore e la resistenza
che ogni essere umano prova quando scava troppo a fondo in se stesso sono in
ultima analisi la paura del viaggio nell’Ade. «Con l’intervento di Hades –
annota lo psicoanalista junghiano James Hillman –, il mondo è capovolto. Il
punto di vista della vita cessa di valere. Ora i fenomeni sono visti non solo
attraverso gli occhi di Eros, della vita umana e dell’amore, ma anche
attraverso quelli di Thanatos, le cui fredde immote profondità non hanno legame
con la vita»[2]
S E G U E
sergio magaldi
[1] L.Greene, The Astrology of Fate, 1984, trad.it., “Astrologia e Destino”, Armenia, Milano 1995, pp.98-132
[2] James Hillman, Il Sogno e il Mondo infero (“The Dream
and the Underwold”),trad.it.di A.Bottini, Adelphi,2003,pp.65-66.
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