Gigolò per caso, [Fading Gigolo], regia di John Turturro, USA 2013, 98 minuti |
Oltre al piacere di
vedere tornare a recitare un grande attore come Woody Allen, Gigolò per caso [titolo italiano ben
indovinato per Fading Gigolo che
letteralmente suona “Gigolò sfiorito”] offre l’opportunità a John Turturro –
che ne è l’attore co-protagonista, il regista e lo sceneggiatore – e a Woody
Allen – che appare come il deus ex machina dell’intera vicenda e lo
sceneggiatore-ombra – di invitare a riflettere lo spettatore, peraltro senza
implicazioni intellettuali, su diversi aspetti della realtà contemporanea: la
società multietnica, il “mestiere più antico del mondo”, il tema della
solitudine e quello della crisi economica, il mistero della mente femminile e
dell’innamoramento maschile, con la consapevolezza che “non c’è amore senza
dolore” e che l’unico vero amore non
è quello che si trascina per anni tra pareti domestiche ma quello che costringe
gli amanti a... lasciarsi!
Naturalmente, il
tutto narrato con garbata ironia: Murray Schwartz [Woody Allen] è un anziano ebreo, titolare di un’antica libreria di
famiglia sul punto di chiudere. Vive con una donna afro-americana più giovane
di lui e con i suoi numerosi figli e saprà presto come ingegnarsi per far
fronte alla difficile situazione economica. L’idea gli viene dalla sua
dermatologa, la dottoressa Parker [Sharon
Stone], una bella cinquantenne ricca e trascurata dal marito che gli chiede
se conosce qualcuno, che abbia i requisiti e sia disposto a partecipare a un ménage à trois con la sua amica Selima [Sofía Vergara], una donna più giovane di
lei e sessualmente attraente.
È così che Murray s’inventa
per sé il mestiere di “pappa” e per il suo amico fiorista di mezza età, quello
di gigolò. Fioravante [John Turturro]
del classico gigolò ha soltanto il nome allusivo e la prestanza fisica, ma ha
in più la capacità di guardare e saper ascoltare le donne e una sensibilità che
in un primo tempo lo porta a rifiutare la proposta di Murray. Infine si lascerà
convincere e ben remunerato accetterà di accompagnarsi alle due donne, che
prima di condividerlo, preferiranno goderselo separatamente, assieme ad una
serie di altre clienti attratte da lui per la pubblicità delle prime due e per la sagace propaganda dell’ineffabile
Murray.
Ma ecco che, nel
momento più florido dell’improvvisata e poco lecita attività commerciale,
qualcosa si mette di traverso: il sentimento improvviso che accende l’animo di
Fioravante quando conosce Avigal [Vanessa
Paradis], l’ancora giovane vedova ebrea ortodossa che ha sei figli ma che
sembra non aver mai conosciuto le attenzioni dell’amore, e la Comunita ebraico-©hassidica
di Brooklyn che, su denuncia di Dovi [Liev Schreiber], un poliziotto ebreo da
tempo innamorato di Avigal, intenta uno spassoso processo a Murray.
Prima ancora del
processo, Woody Allen-Murray ha modo di esibire la sua irresistibile ironia e
il suo sarcasmo. Come nel dialogo con Avigal alla quale si rivolge per liberare
un figlio della sua compagna dai pidocchi. La vedova, che nella Comunità
ebraica è nota per questa capacità, gli dice di non preoccuparsi di prendere i
pidocchi, perché questi insetti attaccano solo i bambini e non gli adulti il
cui sangue è acidulo [in inglese acidic].
E Murray domanda: “Cosa, hassidico?” [in inglese hassidic]. Un riferimento a quel che avvenne nella Comunità
ebraico-ortodossa di Brooklyn alla fine del 2011, quando un rabbino ebbe il
coraggio di denunciare diversi casi di pedofilia all’interno della Comunità?
Il film scorre
piacevole sino alle ultime sequenze, anche se si ha come l’impressione che il
regista avrebbe potuto osare di più. Il finale risolve la vicenda
frettolosamente e con una certa dose di cinismo, non estraneo ai film di Woody
Allen. Resta intatto il valore di una commedia che farà sorridere gli
spettatori.
Sui film di Woody
Allen commentati in questo blog si vedano, cliccando sui titoli per leggere: Blue Jasmine del 15 Dicembre 2013, L’omaggio di Woody Allen all’Italia che fu del 26 Aprile 2012, Midnight in Paris del 6 Dicembre 2011 e Basta che funzioni del 27 Ottobre 2009.
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