giovedì 25 aprile 2019

I SENTIERI DELL'ALBERO, Parte VI (XXVII)





SEGUE DA:







I sentieri dell’Albero della vita sono i rami che collegano tra loro i frutti sino alla sommità dell’albero e sono in tutto trentadue. I frutti altro non sono che le Sephiroth, dette anche ‘luci’ o ‘forme pure’ del molteplice. Sono 10 e rappresentano i numeri primordiali della creazione, perché per quanto si possa continuare a contare all’infinito non si troveranno che dieci numeri, anzi nove, essendo il 10 niente altro che la riproposizione dell’unità.

Si dispongono al centro, alla destra e alla sinistra dell’albero e ad ogni Sephirah  è attribuito un nome e un numero. Alla colonna centrale appartengono: 1 Kether  Corona o Altezza Superiore,  6 Tiphereth Armonia, Bellezza o Compassione,  9 Yesod  Fondamento, Generazione o Alleanza, 10 Malchuth  Regno o Esilio. Alla colonna di destra: 2 Chokmah  Sapienza o Principio, 4 Chesed Grazia o Misericordia, 7 Netzach  Eternità o Vittoria. Alla colonna di sinistra: 3 Binah  Intelligenza o Ritorno,  5 Gheburah  Potenza o Giudizio,  8 Hod Gloria o Splendore.

Esaminerò brevemente i sentieri che corrono tra le cinque Sephiroth cosiddette emotive. I sentieri partono dal basso e seguono idealmente le spire di un serpente che, ascendendo lungo l’Albero, poggia la coda su Malkuth, la decima Sephirah, il corpo su Yesod, Hod e Netzach e che con la lingua lambisce Tiphereth, la sesta Sephirah


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                   Ventisettesimo   Sentiero 

                  j x n      d w h 
         
                    Netzach     Hod          
                     

  Il messaggio di Hod, nell’approssimarsi a Netzach, si colora di significati che richiamano la bellezza della natura ma anche la sostanziale unità del tutto e l’inesorabilità della Legge. Il tratto orizzontale del sentiero, infatti, evoca il senso del finito nel bel mezzo dell’infinito, l’alternarsi della vita e della morte nella manifestazione.

 La lettera del Sentiero è la Mem

                  m (40)


   Seconda lettera madre dell'alfabeto ebraico, la Mem  m è scritta nel suo ‘riempimento’ con la consonante che si ripete due volte:  \ m  una Mem aperta iniziale e una Mem  chiusa finale.

   Rabbi Aqiba dice che Dio, quando siede sul Trono di Gloria, si pone ai lati le due lettere e le riconcilia esclamando che il suo Regno ‘è chiamato’ per mezzo loro, allora l’intero firmamento si inginocchia al cospetto del Signore.

  C’è qui chiaro riferimento alle acque superiori e inferiori del “Genesi”.  \ y m  Maim significa acqua e si scrive con le due lettere separate da una Yud  y simbolo dello Spirito divino che le prende per mano e le riconcilia.

   Acqua di sorgente che scorre o fontana sigillata, la Mem aperta allude alla manifestazione di Dio mentre quella chiusa rimanda al mistero che è in Lui.

   La Mem è lettera iniziale di Met e di Maveth che significano morte, di Mum difetto o vizio e di Mamon denaro. Tutte inevitabili conseguenze della manifestazione: la morte, necessaria polarità della vita nella densità della materia, il vizio come conseguenza dell’incapacità di ‘asciugare le acque’ del desiderio e dell’egoismo, il denaro, spesso inteso come strumento di corruzione e unico fine dell’esistenza.

   La lettera del sentiero è una lettera di morte e di rinascita. Annuncia il ciclo naturale e biologico che ogni volta dilegua tra la matrice e la tomba e ogni volta riappare in forme diverse.

   Il tratto orizzontale dell’Albero della vita, che collega Hod a Netzach, simboleggia e ricapitola  le energie e la luce che dalle Sephiroth superiori giungono sino a Malchuth attraverso Yesod.

  Su questo sentiero, detto sentiero di Marte, c’è il tentativo di cogliere, attraverso il moto dei pianeti e delle stelle, il significato dell’Eimarméne o fato che domina il firmamento e la natura.



sergio magaldi

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