Per quanto la partenza improvvisa di Ronaldo a
quattro giorni dalla chiusura di mercato a prima vista appaia sorprendente, in
realtà il divorzio tra bianconeri e CR7 viene da lontano. Gli indizi risalgono almeno
alla fine dello scorso Campionato, non solo e non tanto per il trasferimento del parco auto del
giocatore da Torino in Portogallo, peraltro avvenuto già a maggio, quanto per
le dichiarazioni che lo stesso Ronaldo fece pubblicamente a proposito dei tre
anni trascorsi alla Juve, ricordando i due scudetti vinti e gli altri
trofei minori conquistati.
Quanto alla società – ancorché i suoi dirigenti abbiano sempre negato la partenza di Ronaldo, con le dichiarazioni di Nedved a Sky, persino qualche istante prima dell’inizio del Campionato, e anche di Allegri (giorni fa l’allenatore bianconero riferì che Ronaldo gli aveva detto di voler restare per poi affermare solo qualche giorno dopo che il giocatore gli aveva comunicato la sua intenzione di lasciare la Juve!) – c’è da capire che un altro anno del campione lusitano a Torino, secondo contratto, sarebbe costato al club circa 45 milioni lordi per l’ingaggio, perdendolo poi l’anno dopo a parametro zero. Secondo voci mediatiche, tuttavia, la Juve pur di liberarsi di Ronaldo, risparmiando i 45 milioni, si accontenta ora di 15 milioni per la cessione del giocatore al Manchester United, iscrivendo una minusvalenza in bilancio, dove il cartellino di CR7 è fissato in 28 milioni.
Resta da chiedersi perché il divorzio non sia stato annunciato ufficialmente alcuni mesi fa e la risposta probabile è che Ronaldo non sapesse chi tra Paris Saint Germain, Manchester City e Manchester United finisse col prenderlo. Di partire comunque era certo, come pure la Juve di volersene disfare. Di qui si spiegano forse le dichiarazioni dei dirigenti bianconeri circa la permanenza di Ronaldo alla Juve per un altro anno e dunque la tacita e implicita impossibilità di acquistare al suo posto un campione che non lo facesse troppo rimpiangere agli occhi dei tifosi, e si spiega anche il proclamato rilancio di Dybala da parte proprio dell’allenatore che in passato lo aveva parzialmente messo in disparte e/o relegato in mediana a fare il difensore. Nell’immaginario collettivo, Dybala deve prendere il posto del partente Ronaldo! Inoltre, per mitigare il dispiacere della tifoseria, Kean torna a far parte della rosa della squadra con la formula del prestito con obbligo di riscatto.
Il bilancio dei tre anni di Ronaldo alla Juve è presto fatto: parlano per lui i 101 goal realizzati e i 17 assist, ma anche gli oltre 250 milioni spesi, tra acquisto e ingaggio lordo. Fallito invece lo scopo per il quale era stato acquistato, almeno secondo le dichiarazioni di allora. Due volte finalista in Champions, per merito della dirigenza, dei giocatori e di Allegri, si era pensato che con lui la squadra questa volta non avrebbe fallito l’assalto alla Coppa dalle grandi orecchie. E invece la Juve in tre anni non è arrivata neppure alle semifinali di Champions! Perché? Ronaldo ha fatto sempre il proprio dovere, ma la rosa bianconera non era più quella delle due finali e forse neppure più la fortuna era la stessa.
E intanto la Juventus, ieri in tarda serata, “celebra” per così dire la prima senza Ronaldo con una prestazione ridicola, perdendo contro l’Empoli davanti al pubblico di casa e portando il distacco dalle prime a ben 5 punti dopo due sole giornate di Campionato. Un complimento speciale ad Allegri per la formazione cervellotica schierata ed un altro complimento a Dazn – che ha il monopolio della trasmissione delle partite della serie A – per aver reso la partita della Juve ancora più inguardabile.
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