Il 27 gennaio dell’anno scorso pubblicavo un
post con la lettera (datata nel giorno della memoria) di Emanuele Filiberto alla Comunità Ebraica Italiana, in cui il
discendente di Casa Savoia chiedeva scusa a nome della sua famiglia per le
leggi razziali promulgate dal suo avo Vittorio Emanuele III. Pubblicavo altresì
la ferma e giusta risposta della Comunità ebraica, nonché alcune delle leggi
razziali contro gli ebrei approvate dal Parlamento italiano e promulgate dal
re, da Mussolini e dagli altri ministri responsabili (Le leggi razziali preludio della Shoah – clicca sopra per leggere)
Ciò che pubblico oggi - nuova triste ricorrenza del giorno della memoria - è la lettera del Segretario di Stato agli Interni della Germania nazista che ha per tema “la soluzione finale” della questione ebraica. La lettera, nella sua aberrazione pseudoscientifica e umana, purtroppo si commenta da sola.
S.M.
LETTERA DI STUCKART
16 Marzo 1942
Lettera segreta del Segretario di Stato agli Interni Wilhelm Stuckart ai partecipanti alla conferenza del Wannsee, riguardante la “soluzione finale" della questione ebraica.
La questione discussa nella riunione del 20 gennaio 1942, relativa allo status da attribuire, nell'immediato futuro, ai Mischlinge ebrei di primo grado, mi induce a esaminare ancora una volta le possibilità prese in considerazione per la soluzione di questa questione, adottando l'unico criterio che non occorre sottolineare esplicitamente, rappresentato dall'interesse del popolo tedesco.
Vi è totale accordo sul fatto che il sangue ebraico, anche nel caso in cui i suoi portatori siano di sangue misto, debba essere espulso non solo dal sangue tedesco ma anche da quello Europeo. Dovrà essere assolutamente impedita, cioè, ogni mescolanza di sangue con i tedeschi o con le razze affini.
Tuttavia, a mio parere, non si può non prendere in considerazione il fatto che con il trasferimento dei mezzo-ebrei si sacrifica anche il cinquanta per cento di sangue tedesco. Dal punto di vista biologico ho sempre ritenuto estremamente pericoloso alimentare con sangue tedesco un fronte nemico.
Questo sangue è infatti in grado di
produrre delle personalità in grado di utilizzare contro il sangue tedesco i
preziosi caratteri ereditati da quello stesso sangue.
L'esperienza ci insegna che l'intelligenza e la cultura, insieme al patrimonio
ereditario germanico, fanno dei mezzo-ebrei emarginati dal popolo tedesco, dei
leader nati e quindi dei pericolosi nemici.
Questo aspetto acquista un peso ancora maggiore, se lo si considera in una ottica europea. Non ho alcun dubbio sul fatto che in Europa la soluzione di questo problema debba avvenire seguendo una linea sostanzialmente unitaria.
Tuttavia, se i mezzo-ebrei venissero separati anche dagli altri popoli europei e trasferiti altrove, ciò equivarrebbe a respingere centinaia di migliaia di detentori di un patrimonio ereditario tedesco o di razza affine che, sottratti alla nostra influenza, potrebbero in futuro schierarsi contro di noi.
Nell'interesse del popolo tedesco nutro a riguardo dubbi così forti da ritenere improponibile la strada della equiparazione tra mezzo-ebrei ed ebrei, e di conseguenza del loro trasferimento, privilegiando invece quella dell'estinzione naturale dei primi. A tal fine sarebbe però necessario un arco di tempo di 3-4 decenni.
E' tuttavia preferibile questa soluzione, che peraltro presenta il vantaggio di conservare della manodopera volenterosa, piuttosto che esporsi alle conseguenze estremamente pericolose dal punto di vista politico generale, derivanti da un improvviso trasferimento.
Per quanto riguarda il pericolo biologico rappresentato dai mezzo-ebrei, mi permetto di riproporre la proposta di sterilizzazione di tutti i Mischlinge di primo grado, che non si rivelassero già sterili per altri motivi, che è stata da me avanzata nella riunione del 20 gennaio 1942.
Sotto il profilo biologico-razziale con la sterilizzazione verrebbe meno ogni esigenza di affrontare diversamente la questione.
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