Le
molteplici e straordinarie coincidenze tra i due tragici sinistri nella storia delle
grandi navi passeggeri lascia pensare che il riferimento ai “corsi e ricorsi
storici” di Giambattista Vico potrebbe aiutarci ad avvalerci dell’inconscio
collettivo per attingere dall’ esperienza altrui, ivi conservata.
di Alberto Zei
La
storia si ripete
A
seguito dell’ articolo pubblicato ieri, riguardante
le circostanze che hanno determinato l’ inabissamento del Titanic, ecco
che la Concordia con la sua tragedia avvenuta esattamente 100 anni dopo, si
presenta come un simbolico riferimento ai “corsi e ricorsi storici” dei grandi
eventi, ritenuti da molti più unici che rari per la loro particolarità, ma
che prima o poi si ripetono, anche negli
avvenimenti dove la partecipata emotività pubblica genera un effetto moltiplicatore della loro
importanza, senza essere noi riusciti a
trarre da questi, esperienza e
conoscenza sufficiente per evitarli.
Si
può semplicemente rilevare per i due
colossi del mare che gli stessi criteri innovativi di costruzione, i servizi
previsti per l’emergenza, gli errori di
navigazione, la insufficienza delle imbarcazioni di soccorso e l’ essere
ritenuti al di sopra di ogni possibile naufragio, traccino un interessante confronto con gli eventi che hanno causato il
loro affondamento. Vediamo il probabile e significativo parallelo.
Compartimenti stagni
La
Concordia, così come il Titanic, era normalmente dotata di compartimenti
stagni che avrebbero contenuto
l’allagamento anche con il coinvolgimento di tre settori adiacenti danneggiati.
Nel caso della Concordia il cedimento
delle pareti di contenimento hanno creato l’allagamento dell’intera nave.
La
lamiera di costruzione
Per
le moderne navi da crociera di grande stazza, è prevista una lamiera acciaiosa
di adeguato spessore e composizione chimica. Il criterio di scelta sta nella
possibilità di superare eventuali impatti senza subire lacerazioni, Infatti la
lamiera utilizzata che viene denominata “navale”, oltre alla necessaria
consistenza, possiede la caratteristica della flessibilità e dello stiramento
all’urto, in modo che possa deformarsi ma non lacerarsi evitando le
pericolosissime falle sotto il livello di galleggiamento.
La
Concordia però, così come sembra il Titanic, per lo sfregamento della fiancata
sullo scoglio è stata tagliata e accartocciata per la lunghezza per
Imprudenza
di navigazione
Anche
per la Concordia, come mutatis mutandis
per il Titanic, non era prevista la rotta imprudente verso l’isola del Giglio
che invece la nave percorse incorrendo nella collisione con uno scoglio imprevisto,
davanti alle isolette delle Scole.
Tardivo
avvistamento dell’ostacolo
La
Concordia, così come il Titanic, pare non avesse predisposto la vedetta e i
sistemi di rilevazione delle ecoscandaglio e della marca radar di sicurezza
sembra fossero stati disattivati.
Ufficiale
di guardia in luogo del comandante
Così
come il Comandante del Titanic, anche il Comandante della Concordia in quella
notte – in base alla relazione tecnica dei consulenti nominati dal Gip del
Tribunale di Grosseto – era assente dal ponte di comando, subentrando in un
secondo tempo, quando la nave ormai significativamente fuori rotta gli fu
consegnata qualche minuto prima della collisione.
Errore
del timoniere
Com’era
accaduto con il timoniere del Titanic, anche il timoniere della Concordia –
stando alle registrazioni della scatola nera – pur avendo ancora tempo
sufficiente per evitare lo scoglio, mentre riceveva l’ordine dal Comandante:
“20° a sinistra”, portò la barra a 20° a dritta. E solo dopo, ma troppo tardi,
prima ha riportato la barra al centro per qualche secondo e poi ha eseguito il
giusto comando a sinistra. Il risultato è stato un assurdo impatto sulla roccia
emergente dall’acqua con tutta la tragedia che ne è seguita.
Lance di salvataggio
La stessa fatalità accomuna Titanic e Concordia
riguardo alla mancanza delle scialuppe di salvataggio. Quantunque la Concordia
ne fosse dotata. La causa fu l’impossibilità del personale di bordo di
sganciare dai supporti di ancoraggio ben tre delle 12 lance di dotazione del
ponte sinistro che avrebbero consentito
l’evacuazione di tutto il personale presente in quello stesso lato del
transatlantico. Il risultato fu quello di dover necessariamente lasciare a
bordo centinaia di persone, 32 delle quali perite a causa del ribaltamento della nave.
Da
ultimo, a titolo simbolico della concomitanza degli eventi: il tempo di
galleggiamento del Titanic, prima di affondare nel gelido oceano di quella
notte, fu di circa due ore e 40 minuti; quello della Concordia, prima del suo
ribaltamento in quella fredda notte d’inverno, esattamente cent’anni più tardi,
fu di circa due ore e 57 minuti.
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