L’occasione del Centenario
della Marcia su Roma ha portato a rivisitare, attraverso documenti
testuali e analisi critiche, l’ascesa di Mussolini all’interno del Partito
Socialista Italiano sino al Congresso di Ancona (26-29 aprile 1914) in cui la
corrente dei socialisti rivoluzionari, alla quale appartiene Mussolini, ottiene la maggioranza sui riformisti
di sinistra (i riformisti
di destra
erano stati espulsi, in gran parte per l’azione dello stesso Mussolini, nel Congresso di Reggio Emilia
di due anni prima). La vittoria di Mussolini
ad
Ancona è schiacciante: entra a far parte della Direzione del Partito, è
riconfermato direttore dell’ “Avanti!” e ottiene l’espulsione dei
massoni. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale (28 luglio 1914 – 11 novembre
1918), l’impegno di Mussolini è tutto diretto dalle pagine
dell’ Avanti! a sostenere con forza la
posizione della neutralità e del tradizionale pacifismo dei socialisti. Col
trascorrere dei mesi, tuttavia, per azione dell’ interventismo
di sinistra (che comprende repubblicani, socialisti riformisti, radicali, futuristi,
massoni e alcuni sindacalisti rivoluzionari) che vede nella guerra contro
l’Austria l’occasione di completare il nostro Risorgimento, Mussolini cambierà atteggiamento sino a
coniare la formula : “Dalla neutralità assoluta
alla neutralità attiva ed operante” che lo porterà più tardi a
battersi per l’intervento in guerra accanto a Francia, Inghilterra e Russia e a
fondare in autonomia il quotidiano socialista Il
Popolo d’Italia con la relativa espulsione dal Partito
Socialista.
martedì 31 gennaio 2023
MUSSOLINI (parte 2ª) DA PACIFISTA A INTERVENTISTA
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