Siamo sul 2-1 per la Slovacchia, un filo di speranza ci tiene ancora legati al mondiale, forse basterebbe un pari: uno slovacco va alla rimessa laterale, i centrali italiani (Cannavaro e Chiellini che quest’anno hanno guidato la quart’ultima difesa del Campionato, quella della Juve) si schierano entrambi a ridosso di un avversario che potrebbe ricevere palla (ma Lippi non gli ha “insegnato” che uno dei due dovrebbe restare in area di rigore? Perché non urla dal bordo-campo? Malinconico, sembra riflettere piuttosto sul Karma che inesorabilmente sta per abbattersi su di lui). La palla è lanciata intelligentemente a scavalcare i due centrali, in uno spazio deserto della cosiddetta difesa italiana, dalle retrovie slovacche si lancia come un fulmine un altro slovacco, De Rossi ha un bel vantaggio su di lui ma si lascia raggiungere e scavalcare, Marchetti, il tremulo neo-portiere della nazionale, non è da meno degli altri: corre goffamente incontro al giocatore che lo uccella con un pallone a mezz’altezza. L’Italia è eliminata dal Mondiale, giustamente direi, e un contrito ed umile (!) Lippi esordisce in Conferenza-Stampa, assumendosi ogni responsabilità (a costo zero, visto che il nuovo c.t. della Nazionale è Prandelli, ormai da circa un mese!) – egli dice – “per non aver saputo preparare psicologicamente (?!) i suoi prima di questa importante sfida”. Ammissione che non significa niente, ma che gli serve da scudo per evitare le domande imbarazzanti che, d’altra parte nessuno gli fa (?!), circa le scelte effettuate prima del Mondiale, durante, e ancora in questa partita: riproponendo per la terza volta Pepe al posto di Camoranesi, Gattuso invece di Pirlo, Jaquinta (punta centrale!) al posto di Quagliarella e/o Pazzini. E corre ai ripari nella ripresa esattamente come aveva fatto nelle due precedenti partite, cambiando subito ben tre giocatori, questa volta lasciando fuori Camoranesi che se non altro gli aveva portato fortuna, consentendo all’Italia di agguantare il pareggio sia contro il Paraguay che contro la Nuova Zelanda.
Il Karma di Lippi s’è presentato al momento giusto, anche se l’ineffabile c.t. della nazionale azzurra ci sembra ancora in debito con la fortuna: vincitore di scudetti e di coppe (quando la Juve abbondava di campioni), inaspettatamente e fortunosamente campione del mondo nel 2006, esce ora di scena con la disfatta più grande di tutti i tempi: l’Italia calcistica ultima del proprio girone eliminatorio, il più facile in assoluto. Non ripeterò quanto vengo dicendo dal mese di Aprile e che ho ribadito anche l’altro ieri. Osservo soltanto come la stampa nazionale, calcistica e non, accompagni ora con strepiti e urla il tonfo inevitabile di Lippi, mentre neppure una voce s’era levata in precedenza per chiedere con forza ed autorevolezza a Lippi e alla Federcalcio (ma esiste?!) di reclutare i vari Cassano, Balottelli, Giuseppe Rossi, Perrotta, Totti, Del Piero, Cassani e Cassetti e i tanti altri lasciati a casa inopinatamente e che pure avevano ben meritato nell’ultimo Campionato. Per non parlare dei cosiddetti commentatori, ex-calciatori e giornalisti targati Rai, da un giorno all’altro passati tranquillamente dall’esaltare Lippi come “l’unico autentico fuoriclasse della nazionale italiana di calcio”, a considerarlo il principale artefice della vergogna con cui siamo stati sbattuti, noi campioni del mondo uscenti, fuori dal Mondiale. Con l’eccezione, naturalmente, di qualcuno “più bravo e più sereno degli altri” che nel giorno della disfatta, invece di chiedergli dove crede di aver sbagliato (anche se Lippi avrebbe ripetuto il solito ritornello di non aver saputo preparare i suoi sotto l’aspetto psicologico… ma Lippi è anche psicologo?!), si rivolge a lui amabilmente, chiamandolo “uomo vero”…
In conclusione, non voglio nascondere la mia preoccupazione che il Karma di Lippi finisca per ripercuotersi anche sulla Juve (perpetuando il karma di quest’anno), alla quale – come sempre – i soliti esperti di calcio-mercato attribuiscono una campagna coi fiocchi, ma che al momento ha acquistato, oltre alla coppia Del Neri-Marotta, preferita a Benitez, il già menzionato Pepe (12 milioni di euro!) che anche ieri ha messo in evidenza di che pasta è fatto e il portiere Storari (4,5 milioni), chiamato a sostituire Buffon che resterà fuori almeno 4-5 mesi, ciò che non è una novità ormai da diversi anni… Se incerti sono gli acquisti della Juve, certe sarebbero invece alcune partenze, tra le quali si danno per sicure quelle di Camoranesi e Trezeguet, tra i pochi (infortuni a parte) a non aver demeritato nel disastroso Campionato della Juve di quest’anno.
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