martedì 22 ottobre 2013

BUGIE DI REGIME




   Quasi non credevo ai miei occhi e alle mie orecchie ieri sera nel vedere e ascoltare il presidente del consiglio dei ministri in TV. Non tanto perché era venuto a parlare della legge di stabilità, sulla quale poi ha finito col dire ben poco, quanto perché, come in una dittatura, il capo del governo ha magnificato il suo operato, davanti a milioni di telespettatori considerati alla stregua di tanti minus habens, senza contraddittorio e solo stimolato dalle domande compiacenti e talora persino imbarazzanti di una conduzione altre volte e con altri personaggi ben più incisiva.

 L’aspetto più inquietante però è stato che il palcoscenico prescelto fosse quello di La7, la stessa TV che, oltre ad un telegiornale più decente di quelli offerti dallo stato e da mediaset, produce programmi come Servizio Pubblico, Piazza Pulita, Crozza nel Paese delle meraviglie, che, senza ombra di dubbio, rappresentano un punto di riferimento per tanti cittadini, sempre più delusi dallo spettacolo vergognoso, offerto giorno dopo giorno da una classe politica autoreferenziale, predatoria e inconcludente e che, quando parla di stabilità, pensa unicamente a mantenere intatti i propri privilegi.

 Così, il sempre più ineffabile Letta, nel consueto stile curiale e democristiano, è venuto a raccontarci che la finanziaria che sarà sottoposta al voto del Parlamento non prevede aumento di tasse ma addirittura la loro diminuzione, giocando persino sulla questione del risibile aumento di quattordici euro che i lavoratori troverebbero in busta paga, da lui denunciata come “voce mediatica” sfuggita dal seno dei tanti nemici di questo governo, sindacati compresi. Già, perché si può essere certi che gli italiani non troveranno in busta neppure quella ridicola cifra in più, ma sensibili aumenti del prelievo fiscale, senza contare il contemporaneo aumento del costo della vita per effetto dell’innalzamento del tetto dell’IVA che incide anche sulla benzina e sulle bollette di gas, luce, acqua ecc…

 Che la cosiddetta legge di stabilità comportasse un aumento delle tasse e della spesa per le famiglie italiane era scontato [vedi il post Esopo e la recente cronaca politica], meno prevedibile che raggiungesse livelli tanto elevati grazie ad una sorta di gioco delle tre carte [poco importa ai cittadini se i nuovi tributi saranno a vantaggio dello stato, dei comuni, delle province o delle regioni] e meno credibile ancora che un presidente del consiglio venisse a parlare in TV di diminuzione delle tasse, senza che qualcuno gli facesse notare, conti alla mano, che era in inganno.

 Qualche esempio: per la fine del prossimo mese di Novembre molti comuni hanno richiesto il pagamento in acconto della cosiddetta TARES [Tassa rifiuti e servizi] in sostituzione della TARSU [Tassa per lo Smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani], inviando ai contribuenti lettere del seguente tenore:

“Gentile contribuente, la informiamo che, ai sensi del decreto legge 6 dicembre 2011 n.201, dal 1 gennaio 2013 è entrato in vigore il nuovo Tributo Comunale sui Rifiuti e Servizi, denominato TARES, in sostituzione della Tassa per lo Smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani, destinato a finanziare i costi per La raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani e i costi dei servizi indivisibili.
 In applicazione di quanto disposto dall’art.10, comma 2, del D.L.n.35 del 8/04/2013, in attesa delle tariffe definitive della Tares e del Regolamento Comunale… il Consiglio Comunale con deliberazione… ha deciso di procedere alla riscossione […]”

 Per quel che ne so, l’iniziativa riguarda comuni amministrati dal centro-sinistra [per il momento Roma ne sembra esclusa, ma c’è da scommettere che lettere simili prima o poi arriveranno anche ai contribuenti che vivono nella città eterna], e immagino, ma potrei sbagliare, interessi già anche i comuni amministrati dal centro-destra. In sostanza, fatto salvo un ulteriore aumento, perché la cifra del nuovo tributo è richiesta in ACCONTO, il contribuente pagherà in più, conti alla mano e con esemplificazioni inoppugnabili e concrete, il 25% della cifra versata l’anno scorso per la TARSU. Per effetto della legge di stabilità, poi, dal 1 Gennaio 2014, la tassa sarà ancora modificata, con l’esotico nome di TRISE che includerà TARES e IMU. Quest’ultimo tributo sarà dunque ripristinato anche per la prima casa, determinando ulteriori aumenti e beffando i contribuenti che avevano creduto alle promesse del PDL di abolire per sempre l’iniqua tassa sull’abitazione degli italiani, ma che in cuor loro avevano sempre pensato che alla lunga la spuntasse il centro-sinistra, il PARTITO DELLE TASSE PER DEFINIZIONE, non senza la complicità del centro-destra e dei suoi ipocriti e ingannevoli strepiti.

 Non basta: con la dichiarazione dei redditi del prossimo Maggio 2014, sarà ripristinato il calcolo, nel reddito imponibile e tassabile, del valore catastale delle seconde case non affittate che il tanto vituperato governo dei tecnici, in considerazione del notevole aumento dell’IMU sulle case diverse dall’abitazione principale, aveva abolito [Aridatece Monti!]. E ancora, sempre in riferimento alla medesima dichiarazione e sempre in virtù delle legge di stabilità, saranno soppresse gran parte delle detrazioni fiscali. Altro che 14 euro in più, altro che voce diffusa dai malevoli! Il costo dell’intera manovra costerà mediamente agli italiani qualche migliaio di euro! E il presidente Letta viene a dire in televisione, senza che gli sia fatta la minima obiezione, che le tasse degli italiani diminuiranno per via della legge di stabilità. E il presidente Letta è uomo d’onore… e i responsabili del programma di La7 sono uomini d’onore…

sergio magaldi

  

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