lunedì 8 luglio 2019

I SENTIERI DELL'ALBERO, Parte VIII (XXV)






   SEGUE DA:









I sentieri dell’Albero della vita sono i rami che collegano tra loro i frutti sino alla sommità dell’albero e sono in tutto trentadue. I frutti altro non sono che le Sephiroth, dette anche ‘luci’ o ‘forme pure’ del molteplice. Sono 10 e rappresentano i numeri primordiali della creazione, perché per quanto si possa continuare a contare all’infinito non si troveranno che dieci numeri, anzi nove, essendo il 10 niente altro che la riproposizione dell’unità.

Si dispongono al centro, alla destra e alla sinistra dell’albero e ad ogni Sephirah  è attribuito un nome e un numero. Alla colonna centrale appartengono: 1 Kether  Corona o Altezza Superiore,  6 Tiphereth Armonia, Bellezza o Compassione,  9 Yesod  Fondamento, Generazione o Alleanza, 10 Malchuth  Regno o Esilio. Alla colonna di destra: 2 Chokmah  Sapienza o Principio, 4 Chesed Grazia o Misericordia, 7 Netzach  Eternità o Vittoria. Alla colonna di sinistra: 3 Binah  Intelligenza o Ritorno,  5 Gheburah  Potenza o Giudizio,  8 Hod Gloria o Splendore.

Esaminerò brevemente i sentieri che corrono tra le cinque Sephiroth cosiddette emotive. I sentieri partono dal basso e seguono idealmente le spire di un serpente che, ascendendo lungo l’Albero, poggia la coda su Malkuth, la decima Sephirah, il corpo su Yesod, Hod e Netzach e che con la lingua lambisce Tiphereth, la sesta Sephirah


Per leggere le lettere ebraiche occore scaricare il font Hebrew






    Venticinquesimo
  Sentiero


  Il Santo che benedetto sia disse alla lingua: tutte le membra del corpo umano sono rette, e tu sei orizzontale; sono tutte esterne al corpo, e tu sei interna. Inoltre, ti ho circondato di due mura, una d’osso e l’altra di carne.

Mishnah Kodashim, Arachin, 15 b



    t r a p t      d w s y

             Yesod            Tiphereth
       La lettera del sentiero è la Peh     p =80
              


   Quinta doppia, la lettera del sentiero nel suo ideogramma rappresenta una bocca aperta con la lingua nel mezzo. Nel ‘riempimento’ invece si scrive Peh  h p  con le lettere Peh ed  He (80+5), bocca ed ha lo stesso valore numerico (85) di Milah  h l y m : circoncisione. La lettera in quanto tale vale invece 80, come Yesod, nona sephirah dell’Albero e fondamento di ogni manifestazione.

   Con la parola Dio ha creato il mondo e con la parola l’uomo costruisce la propria realtà. Dalla bocca esala il primo e l’ultimo respiro dell’uomo. La bocca deve essere capace di allontanare da sé la chiacchiera, il pettegolezzo e la maldicenza e divenire la bocca  di colui che dice solo parole buone (bene-dice) o che tace. Occorre perciò ‘circoncidere’ la parola che esce di bocca proprio come nella tradizione ebraica si circoncide l’organo della riproduzione.

                                                                      *   *   *

   Sentiero centrale dei tre che dalle Sephiroth cosiddette emotive salgono a Tiphereth, questa è anche l’ascesa più ardua e cruciale perché nasconde insidie in ogni tratto. Ed è impossibile raggiungere la meta se non ci accompagna la Shekinah.

Già lasciando alle spalle Yesod, una luce abbagliante e multicolore si manifesta dietro di noi. E’ la luce di Qeshet, l’arco (baleno), ma non bisogna girarsi a guardarla per non cadere nella  pericolosa illusione che la Shekinah sia con noi.  E nella forza dell’arco che colpisce senza toccare, nel fulmine che si accende improvviso si rivela la cifra del sentiero: ‘La loro lingua è un freccia micidiale’ (Geremia, 9.8) e ‘La sua freccia partirà come il fulmine’ (Zaccaria, 9.14). La Sephirah del fondamento, Yesod è qui come la freccia che raggiunge il bersaglio, il seme che in un lampo feconda.

Il pericolo più grande di tutti s’incontra a circa tre quarti del cammino, allorché si incrocia il sentiero di Marte. Superare indenni la Mem, il nodo della croce formato dall’incontro di questo sentiero verticale con quello orizzontale di Hod – Netzach,  è la miglior prova che la Shekinah è con noi.
(S E G U E)

sergio magaldi


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