Attenzione al vaccino
promesso
“La gatta frettolosa fece i
gattini ciechi” recita un vecchio
proverbio italiano
di
Alberto Zei
Ci vogliono più di dieci anni per realizzare un farmaco. Da qualche tempo, l’industria farmaceutica è in crisi finanziaria
ed economica a causa dell’investimento e dello sviluppo necessari per la
realizzazione di prodotti finiti. Questi,
per la loro collocazione in commercio
vengono preventivamente sottoposti all’approvazione degli enti competenti, i
quali non sono molto prodighi di
concessioni per la più o meno evidente tossicità farmacologica di tali
farmaci. Si tratta dei così detti effetti indesiderati che si verificano in
tutto il mondo rispetto alla mortalità generale, compresa quella degli
incidenti stradali: circa il 10% di decessi per malattie dette iatrogene, ossia
per quelle malattie che subentrano a causa degli effetti collaterali dei
farmaci assunti, dei farmaci sbagliati e degli stessi errori medici di
qualsiasi altra natura che si riflettono sulla salute dei pazienti.
Per tale
ragione, le industrie farmaceutiche del pianeta, per ragioni di
convenienza commerciale, sono piuttosto orientate verso la produzione di vaccini che possono essere somministrati, per diversi
tipi di malattie, a livello di massa.
La depenalizzazione
Negli anni passati del secolo scorso si sono
verificati diversi tragici eventi per gli effetti collaterali provocati dai
vaccini. A seguito dei ricorsi ai tribunali, soprattutto attraverso il ricorso
collettivo, il così detto class action, queste industrie sono state
condannate ad ingentissimi risarcimenti provocati dai loro vaccini. Ciò è avvenuto
soprattutto negli Stati Uniti, ma anche in molti paesi dove il
consumo di medicinali è altrettanto
importante.
Le industrie farmaceutiche, con le loro potenti
lobby, sono però riuscite a farsi approvare la legge che le depenalizza dalle
eventuali conseguenze accidentali dovute
all’ effetto dei vaccini.
Così, molte industrie farmaceutiche, riconvertite
in parte in industrie di ricerca di vaccini, non corrono più alcun rischio
legale per le eventuali conseguenze di
esiti invalidanti o mortali. Sono dunque soprattutto queste le ragioni per le quali
adesso hanno intrapreso l’attività di ricerca dei vaccini più disparati. Il
fine è quello di ottenere, possibilmente in senso obbligatorio come sta
avvenendo in Italia, l’ acquisto delle
loro specializzazioni per sottoporre tutti quanti a prevenzione vaccinale. Ecco
l’importanza del fattore economico che prescinde – anche per l’affermarsi dell’impunità
legale – dagli effetti diretti di efficacia o da quelli collaterali
indesiderati e soprattutto, dall’eventualità di richieste risarcitorie come nel
passato.
Le difese naturali
Quando il
sistema di difesa dell’organismo è compromesso, significa che non può lavorare in modo adeguato. Se la risposta alle aggressioni virali, batteriche o
altro a cui questo è preposto, è eccessivamente gravosa, ecco che allora intervengono in misura maggiore certe
sostanze interne dette citochine. Le citochine sono delle piccole proteine, che informano e stimolano il grado
di risposta del sistema immunitario
verso le cellule infettate; cellule
sulle quali pertanto, il sistema
concentrerà la sua reazione. Se questo è
sbilanciato, come un motore che “zoppica”, anche la sua risposta non sarà equilibrata,
così che la reazione verrà indirizzata non soltanto contro i virus ma anche contro le cellule organiche
infettate. Avviene un po’ come quando subentra la disperazione contro un
nemico troppo forte: “Muoia Sansone con tutti i filistei”. Quindi
il corpo attacca se stesso per
distruggere gli antigeni con le
rimanenti forze.
Ma che cosa
indebolisce il sistema immunitario? Oltre le malattie, sicuramente una
esistenza non sana, il logorio nervoso,
le droghe, il tenore di vita di chi non
intende privarsi di niente e che mangia zuccheri in abbondanza durante l’
intera giornata nonché alimenti ricchi di
carboidrati.
Aiutare chi ci aiuta
Quando, come
nella maggior parte dei casi, si tratta
di una deficienza immunitaria
acquisita, tra le varie cause quasi
sempre si evidenziano, carenza di
vitamina C e di vitamina D rispetto al bisogno organico; vitamine che dovrebbero essere reintegrate per consentire al sistema stesso una migliore
funzionalità. Ne va di
conseguenza che se queste sostanze vengono assunte in dose adeguata,
l’efficienza dell’ intero sistema aumenta e quindi meglio contrasta l’aggressione
degli antigeni, siano virus o batteri o altro. In particolare la vitamina D che
di inverno – considerata la capacità
di essere generata nell’organismo dalla luce e dal sole – è di solito carente mentre in questo periodo di
chiusura nelle case, il fabbisogno è ancora più sentito.Aiutare chi ci aiuta
La più importante risorsa
Per una sorta di risveglio delle conoscenze mediche rimaste alquanto
trascurate, si assiste ora ad opera di diversi medici e di insigni ricercatori, tra cui Luc
Montagner, premio Nobel per la medicina, ad una rinnovata attenzione verso le
nostre stesse risorse naturali. Queste si rafforzano anche sensibilmente integrando l’alimentazione quotidiana con la
vitamina C e la vitamina D in dosi adeguate al proprio stato di salute. Il messaggio è che tutti devono essere
consapevoli che il primo baluardo contro l’insorgenza delle malattie è il sistema
immunitario. La maggioranza delle persone, come si può constatare dal relativo
modesto numero dei contagiati da
coronavirus, rimane immune dalla attuale
pandemia non soltanto perché non incorre nella contaminazione del virus grazie all’isolamento, ma anche perché il proprio sistema immunitario consente di non
essere preda di infezione.
La natura artificiale del virus
Potremmo sperare, anche tra breve, che il coronavirus, essendo stato artificialmente
composto con l’inserimento di uno specifico
segmento del codice genetico di un altro
virus (covid-19), perda progressivamente
durante le repliche ciò che di artificiale è stato introdotto. Questo perché la natura in generale non tollera ciò che non è armonico con sé
stessa: un virus poco sopporta la
sequenza artificiale del codice di un altro virus. In altri termini, il tratto patogeno inserito è destinato a mutare molto
più velocemente del resto durante le repliche, facendo così via via perdere al
coronavirus la sua aggressività
patogena.
E’ vero però che per ora dobbiamo affrontare in una
maniera o nell’altra l’aggressione di questo dannato virus con il nostro stato
di salute, in quanto ognuno ha uno stile
di vita differente, possiede una resistenza immunitaria diversa e un indice di
sofferenza ineguale.
Riuscire però a prevenire con le difese naturali
dell’organismo i vari agenti patogeni che provengono dall’esterno, non
corrisponde a mangiare ciò e quanto si
vuole, pur conducendo poi una vita sana all’ aperto.
Anche le sostanze alimentari che nutrono e
integrano progressivamente quelle del
corpo, provengono dall’ esterno e
quindi rientrano tra le scelte e le precauzioni che dovremmo adottare per migliorare la nostra salute, in attesa ………del vaccino.