sabato 3 maggio 2014

GIGOLO' PER CASO

Gigolò per caso, [Fading Gigolo], regia di John Turturro, USA 2013, 98 minuti 


 Oltre al piacere di vedere tornare a recitare un grande attore come Woody Allen, Gigolò per caso [titolo italiano ben indovinato per Fading Gigolo che letteralmente suona “Gigolò sfiorito”] offre l’opportunità a John Turturro – che ne è l’attore co-protagonista, il regista e lo sceneggiatore – e a Woody Allen –  che appare come il deus ex machina dell’intera vicenda e lo sceneggiatore-ombra – di invitare a riflettere lo spettatore, peraltro senza implicazioni intellettuali, su diversi aspetti della realtà contemporanea: la società multietnica, il “mestiere più antico del mondo”, il tema della solitudine e quello della crisi economica, il mistero della mente femminile e dell’innamoramento maschile, con la consapevolezza che “non c’è amore senza dolore” e che l’unico vero amore non è quello che si trascina per anni tra pareti domestiche ma quello che costringe gli amanti a... lasciarsi!

 Naturalmente, il tutto narrato con garbata ironia: Murray Schwartz [Woody Allen] è un anziano ebreo, titolare di un’antica libreria di famiglia sul punto di chiudere. Vive con una donna afro-americana più giovane di lui e con i suoi numerosi figli e saprà presto come ingegnarsi per far fronte alla difficile situazione economica. L’idea gli viene dalla sua dermatologa, la dottoressa Parker [Sharon Stone], una bella cinquantenne ricca e trascurata dal marito che gli chiede se conosce qualcuno, che abbia i requisiti e sia disposto a partecipare a un ménage à trois con la sua amica Selima [Sofía Vergara], una donna più giovane di lei e sessualmente attraente.

 È così che Murray s’inventa per sé il mestiere di “pappa” e per il suo amico fiorista di mezza età, quello di gigolò. Fioravante [John Turturro] del classico gigolò ha soltanto il nome allusivo e la prestanza fisica, ma ha in più la capacità di guardare e saper ascoltare le donne e una sensibilità che in un primo tempo lo porta a rifiutare la proposta di Murray. Infine si lascerà convincere e ben remunerato accetterà di accompagnarsi alle due donne, che prima di condividerlo, preferiranno goderselo separatamente, assieme ad una serie di altre clienti attratte da lui per la pubblicità delle prime due e per la sagace propaganda dell’ineffabile Murray.

  Ma ecco che, nel momento più florido dell’improvvisata e poco lecita attività commerciale, qualcosa si mette di traverso: il sentimento improvviso che accende l’animo di Fioravante quando conosce Avigal [Vanessa Paradis], l’ancora giovane vedova ebrea ortodossa che ha sei figli ma che sembra non aver mai conosciuto le attenzioni dell’amore, e la Comunita ebraico-©hassidica di Brooklyn che, su denuncia di  Dovi [Liev Schreiber], un poliziotto ebreo da tempo innamorato di Avigal, intenta uno spassoso processo a Murray.

 Prima ancora del processo, Woody Allen-Murray ha modo di esibire la sua irresistibile ironia e il suo sarcasmo. Come nel dialogo con Avigal alla quale si rivolge per liberare un figlio della sua compagna dai pidocchi. La vedova, che nella Comunità ebraica è nota per questa capacità, gli dice di non preoccuparsi di prendere i pidocchi, perché questi insetti attaccano solo i bambini e non gli adulti il cui sangue è acidulo [in inglese acidic]. E Murray domanda: “Cosa, hassidico?” [in inglese hassidic]. Un riferimento a quel che avvenne nella Comunità ebraico-ortodossa di Brooklyn alla fine del 2011, quando un rabbino ebbe il coraggio di denunciare diversi casi di pedofilia all’interno della Comunità?

 Il film scorre piacevole sino alle ultime sequenze, anche se si ha come l’impressione che il regista avrebbe potuto osare di più. Il finale risolve la vicenda frettolosamente e con una certa dose di cinismo, non estraneo ai film di Woody Allen. Resta intatto il valore di una commedia che farà sorridere gli spettatori.

 Sui film di Woody Allen commentati in questo blog si vedano, cliccando sui titoli per leggere: Blue Jasmine del 15 Dicembre 2013, L’omaggio di Woody Allen all’Italia che fu del 26 Aprile 2012, Midnight in Paris del 6 Dicembre 2011 e Basta che funzioni del 27 Ottobre 2009.

sergio magaldi 








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