Ieri abbiamo potuto assistere all’ennesima puntata dell’incredibile Telenovella-Inter, in onda e negli stadi ormai da tre anni.
Le polemiche per il braccio teso ad arco (o ad ombrello, secondo i punti di vista) col quale Adriano, Deo concedente, ha regalato all’Inter la vittoria nel derby milanese, sono durate per tutta la settimana, perché le somme autorità del calcio nostrano, pur riconoscendo l’annullabilità del goal, non hanno ritenuto punibile il calciatore brasiliano in quanto mancavano gli elementi per accertarne la volontarietà. Così “l’imperatore” è sceso di nuovo in campo, reiterando il gesto ispirato dagli dei, questa volta tuttavia non andando a segno direttamente, ma permettendo ad un collega d’infilare la porta del Bologna (vittima sacrificale di turno degli imperturbabili dei olimpici), grazie ad un passaggio effettuato tramite il famoso braccio, ormai così duttile da mutarsi, in soli sei giorni, da arco od ombrello in strettissimo ponte sul quale far scorrere la palla sino ai piedi di Cambiasso che, a quel punto, non ha avuto difficoltà a deporla in rete. E Martedì si replica in Champions League dove, da italiano, mi auguro che gli dei siano altrettanto benevoli nei confronti dell’ineffabile squadrone interista, costretto da altrettanto ineffabile sorteggio, a vedersela con i campioni d’Europa e del Mondo del Manchester United. Auguri di cuore!
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