Dopo
la disfatta di Barcellona [6-1] e la sconfitta casalinga contro l’Atalanta
[0-2], tifosi e addetti ai lavori si scatenano sulle radio della capitale nel
chiedere l’esonero di Garcia, ma la società nicchia e giustamente nella
valutazione realistica che il contratto del francese scade nel 2018, e che
l’eventuale sostituto di ora sarebbe solo un allenatore di transizione. Ma c’è
anche un motivo non detto: questa squadra è figlia di chi ha fatto la campagna
acquisti e cessioni degli ultimi anni, con tanto di lode, pressoché unanime,
della stampa sportiva. Tant’è che si è parlato di un “Organico da scudetto” e
che famosi opinionisti del calcio ci hanno spiegato in TV che la Roma è la squadra
con maggior tasso tecnico del campionato italiano.
In un post del 2 Ottobre mi
sono già pronunciato in merito [ROMA calcio: un organico da scudetto? Clicca sul titolo per leggere], giungendo
alla conclusione, credo motivata dai fatti, che questa squadra è carente in
molti reparti, a cominciare dal portiere. Quali i punti fermi di questo
organico? Manolas centrale difensivo,
De Rossi tra difesa e centrocampo
[non centrocampista], Nainggolan [interditore
di centrocampo], Pjanić trequartista [non centrocampista], Gervinho e Salah esterni alti. A questi si possono aggiungere Strootman [centrocampista], quando sarà
completamente ristabilito e Florenzi
[jolly di centrocampo]. Per un organico capace di competere davvero per lo
scudetto occorrono cinque giocatori almeno
dello stesso livello di quelli appena citati: un portiere, due terzini, un
centrale difensivo, una punta vera, capace cioè di segnare non meno di 15-20
goal a stagione. In totale dunque un organico di 13-14 giocatori [aggiungendo
anche Totti se vorrà e potrà
giocare].
È chiaro che, nella situazione attuale, Garcia
non è esente da responsabilità. Preso atto che senza le frecce africane
[Gervinho e Salah], questa squadra non sembra in grado di andare in goal,
almeno nella partita contro l’Atalanta avrebbe dovuto cambiare tattica e
schieramento. Ma il guascone ha anche avuto il merito di due secondi posti
consecutivi in campionato e di saper dare alla Roma un gioco offensivo e a
tratti piacevole. Peccato non suo che la coperta di cui dispone sia troppo
corta.
E oggi si affrontano Napoli e Inter.
L’impressione è che siano le due squadre che quest’anno lotteranno per lo
scudetto e che Fiorentina, Roma, Juventus e Milan si batteranno sino alla fine
ma solo per il terzo posto che porta alle qualificazioni di Champions.
Naturalmente è solo un’impressione, perché il distacco tra le squadre di
vertice è ancora contenuto e tutto in teoria può ancora accadere. Per chi ama
il calcio non ci sono dubbi: per volume e qualità di gioco la squadra di Sarri
e di Higuaín questa sera meriterebbe di vincere, ma può anche darsi che questo
sia davvero l’anno dell’Inter. Mancini è un grande stratega e il suo calcio
fisico e speculativo, con una squadra non bella a vedersi, alla lunga potrebbe
avere la meglio. Non sarebbe la prima volta che questo accade, nel campionato
italiano e non solo. Naturalmente l’auspicio è che vinca sempre e comunque il
gioco del calcio.
sergio
magaldi
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