martedì 28 febbraio 2023

L'AMORE CONSAPEVOLE - Lo Zibaldone online




 Dal vero e recente ritrovamento di un piccolo frammento di papiro scritto in copto su cui è scritto: “E Gesù disse loro, mia moglie… lei sarà capace di divenire mia discepola” (con chiaro riferimento alla Maddalena) nonché dalla nuova pubblicazione, corredata di saggi di eminenti studiosi, della “Lettera sulla Santità” (testo ebraico anonimo del XIII Secolo), il direttore della Chiaroscuro Editrice concepisce l’idea dell’amore consapevole da lanciare attraverso opere editoriali e soprattutto con la fondazione di una Accademia che di questo amore insegni le regole.

L’amore consapevole si riconnette alle pratiche iniziatiche di trasformazione: dal Ling-hsiou e ricerca del Dao del taoismo, ai Sette Palazzi della tradizione ebraico-cabbalistica, ai Chakra della tradizione tantrica etc…. Per realizzare il progetto, il direttore dovrà sciogliere  diversi interrogativi, a cominciare dal significato delle lettere ricevute da una sedicente Shekinah (da “divina presenza” e figura simbolica della tradizione ebraica divenuta creatura reale), e al riapparire di un antico amore nella persona di Virginia. Dovrà inoltre anche affrontare un complotto su scala internazionale teso a soffocare sul nascere il progetto dell’amore consapevole.


domenica 26 febbraio 2023

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA Parte XVI


 


SEGUE DA:

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte I

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte II

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte III

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte IV

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte V

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte VI

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte VII

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte VIII

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte IX

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte X

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte XI

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte XII

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte XIII


ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte XIV


ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte XV

 

Zeus-Giove è innanzi tutto un dio del cielo, come lo era stato suo nonno Urano ma con un significato ben diverso, più vicino al Dio del cielo e della terra delle religioni monoteistiche.

Anche fisicamente, il suo corpo celeste si rivela come il più importante dell’intero sistema solare (quasi un secondo Sole!), il pianeta più maestoso, per i tanti satelliti di cui si circonda, il più visibile a occhio nudo dalla Terra per via delle sue dimensioni gigantesche che potrebbero contenere circa 1300 volte la stessa Terra.  Così, in analogia con il mito, il pianeta si rivela di fatto come il più vicino a noi, nonostante la grande distanza che lo separa dal mondo abitato da umani, animali, piante e minerali.

A differenza dell’avo Urano, Zeus- Giove del mito non governa i cieli standosene appartato e rivelando una natura eccentrica e poco socievole (Urano), al contrario, egli fa in modo che cielo e terra si corrispondano e manifesta verso tutti coloro che credono in lui e gli offrono sacrifici la massima disponibilità e socievolezza (giovialità, appunto…). La lotta per la conquista del potere gli ha insegnato ciò che Saturno e Urano avevano ignorato: l’importanza degli altri e delle alleanze, senza nemmeno farsi troppi scrupoli, nella conquista e soprattutto nella gestione del potere.

Urano aveva relegato nelle caverne la prima generazione cosmica per timore di esserne spodestato e al tempo stesso per la ripugnanza che quelle forme, talora mostruose suscitavano in lui: sei Titani (Oceano, Ceo, Crio, Iperione, Giapeto e Crono) e sei Titanidi (Tea, Rea, Temi. Teti, Febe e Mnemosine), i Ciclopi che avevano un solo occhio in mezzo alla fronte e gli Ecantochiri o Centimani che avevano cento braccia e cinquanta teste dalle quali sputavano fuoco. Quando Crono-Saturno spodestò suo padre Urano, liberò i suoi fratelli Titani, ma lasciò in catene Ciclopi ed Ecantochiri: per l’eccessiva prudenza che gli era congeniale, Saturno non si fidava di loro. Nel muovere guerra contro Saturno, Giove liberò Ciclopi ed Ecantochiri, ottenendo in cambio non solo un’alleanza preziosa contro Saturno e i Titani ma i doni-simbolo del potere regale e celeste: folgore, fulmine e gestione del fuoco. Conquistato il potere, sempre su consiglio di Metis o Saggezza che fu la sua prima moglie (poi inghiottita per tenerla sempre con sé!), Zeus-Giove decise di dividerlo con i suoi fratelli Ades-Plutone e Poseidone-Nettuno. Il “padre degli uomini e degli dei” come Omero chiama Giove non fu solo un antesignano del monoteismo ma anche della democrazia, per tutto ciò che di buono rappresenta in sé ma anche per tutto ciò che nasconde di intrighi, manipolazioni, alleanze strumentali.

La progressiva universalizzazione di Zeus-Giove è ben visibile dal proliferare, accanto al culto generale del dio, di una miriade di culti locali a sottolineare gli attributi della divinità nonché specifiche protezioni che il dio era in grado di accordare quando lo si invocava e gli si offrivano sacrifici. Abbiamo così, tra l’altro, Zeus Nemeo, dalla città di Nemea in Argolide, dove con cadenza biennale si svolgevano i Giochi Panellenici; Zeus Olympios, relativo al dominio del dio su tutti gli altri dei; Zeus Panhellenios o signore di tutti i Greci; Zeus Xenios o custode delle leggi dell’ospitalità; Zeus Agoraios o Zeus che vigila sugli affari pubblici; Zeus Soter o Zeus salvatore di tutta l’umanità; Zeus Erceo o protettore della casa; Zeus Bulaios o protettore dello stato; Zeus Eleutherios o custode della libertà e così via… Un po’ quello che avviene con i santi del monoteismo cattolico, con la differenza che a quest’ultimi sono assegnati più che altro compiti di protezione dei fedeli (sino ai miracoli) piuttosto che attribuzioni di liberalità.

Zeus-Giove, tuttavia, non è ancora il Dio unico delle religioni del Libro, non solo perché non è esente da colpe e insieme agli altri dei è pienamente responsabile di quanto di negativo accade nel mondo, ma anche e soprattutto perché non è un dio creatore, benché lo si dica “padre di uomini e dei”, e non è onnipotente né onnisciente. Egli può molto, è vero, e sa molte più cose degli altri – dei ed esseri umani – ma potere e scienza non sono in lui assoluti. È buono, cordiale e talora caritatevole – come sarà con i fedeli e con i suoi tanti figli, ad eccezione di Ares Marte che proprio non sopporta per il carattere – ma non è “l’infinitamente buono”, e non è esente dai vizi e dalle passioni che appartengono al genere umano. All’occorrenza, per difendersi dai nemici, egli non esita dal ricorrere alla violenza (in questo ricordando più il Dio del Vecchio Testamento che il Cristo dei Vangeli, ancorché neppure Lui esente da scatti d’ira), come dimostrò nel reprimere la rivolta dei Giganti con l’aiuto di Eracle e nel folgorare il mostruoso Tifòne che lo aveva fatto prigioniero e dal quale riuscì a liberarsi grazie all’aiuto di Ermes e di Pan.

sergio magaldi

 

 S E G U E


martedì 14 febbraio 2023

MUSSOLINI (parte 3ª) da compagno a camerata



Nel terzo e ultimo incontro in occasione del Centenario della Marcia su Roma, l’analisi verte ora sui molteplici eventi che portarono Mussolini alla presa del potere: dalla direzione de Il Popolo d’Italia, da quotidiano socialista divenuto ora “dei combattenti e dei produttori”, alla fondazione nell’immediato dopoguerra del movimento dei Fasci di Combattimento (evoluzione dell’originario Fascio Rivoluzionario di azione internazionale e dei successivi Fasci di azione rivoluzionaria) caratterizzato ancora, nel programma cosiddetto di San Sepolcro, fortemente a sinistra ma in netta antitesi con il socialismo ufficiale del quale si continua a condannare, soprattutto dopo la disfatta di Caporetto, la neutralità assoluta durante la guerra e addirittura il presunto disfattismo. 

Tuttavia, la svolta vera e propria Mussolini la compie il 9 novembre del 1921 con la fondazione del Partito Nazionale Fascista (PNF), sostenuta dallo squadrismo e dal fascismo agrario, dopo il fallimento nell’estate precedente del Patto di Pacificazione con i socialisti. Infine, l’azione decisiva per la presa del potere, Mussolini la sferra l’anno successivo quando, dal Consiglio Nazionale del PNF, tenuto a Napoli il 24 ottobre del 1922, sarà ratificata la decisione di marciare su Roma.


lunedì 13 febbraio 2023

Massoneria Onair N°31 09-02-2023 Cattolici e Massoni Parte 1




I rapporti tra cattolici e massoni alla luce della Storia e nella diversità della dottrina. 

La condanna del “relativismo filosofico e morale della Massoneria”, contenuta alla fine del XIX secolo nell’Enciclica Humanum Genus di Papa Leone XIII, e ribadita ancora nel 1984 dall’allora Direttore della Congregazione della dottrina della fede, futuro Papa Ratzinger, non ha tuttavia impedito ai cattolici di essere anche massoni e/o comunque di stabilire un confronto e un dialogo costante tra Chiesa Cattolica e Massoneria.