domenica 11 dicembre 2022

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA, Parte XIV


 

SEGUE DA:

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte I

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte II

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte III

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte IV

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte V

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte VI

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte VII

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte VIII

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte IX

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte X

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte XI

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte XII

 

ASTROLOGIA E ASTRONOMIA  Parte XIII

 

 

 

L’ambivalenza del Saturno mitologico è una costante interpretativa, anche se il Rinascimento ne rivaluterà la figura in modo significativo. Interessante, sotto questo aspetto, la disputa tra il noto filosofo Marsilio Ficino (1433-1499) e il poeta fiorentino Giovanni Cavalcanti (1444-1509). In un mio vecchio romanzo, traendolo fedelmente dall’Epistolario e dal De vita del Ficino, ricostruivo il dialogo tra di loro a proposito del pianeta Saturno:

 

   « […] "Credo... caro Giovanni... che in questa “stella” ci sia qualcosa di malefico che non riesco a spiegare..."

   "Perché dici questo... Marsilio?"

   "In questi giorni... il mio Saturno è retrogrado nel Leone e... a dirti la verità... mi sento così infelice da non sapere neanche io il perché... Forse... grazie al tuo bel Giove nei Pesci... puoi sapere quello che io ignoro..."

   "Tu... dici a me queste cose? Tu che oltre che filosofo di Platone... sei anche... buon cristiano? Come puoi pensare che Dio si serva degli astri per danneggiarci?"

   "Non a Dio imputo il male... ma a quell' astro..."

   "Ah si?! Non sai... mio Marsilio... che gli astri volteggiano in cielo... secondo la volontà del padre celeste?"

   "Certo... Non lo ignoro e... tuttavia... queste stelle dispensano ora il bene ora il male secondo la loro propria natura..."

   "Tu dimentichi la lezione di Plotino e dei neoplatonici. L' astro che accusi... il vecchio Saturno... è il più vicino a Dio... lui... più di ogni altro... possiede ed elargisce il dono dell' intelletto. Perciò... caro Marsilio... non attribuirgli la colpa dei tuoi mali... né devi chiamarlo in causa per le piccole cose... Ringraziarlo devi... perché ti diede in sorte molti e grandi benefici."

   Ficino sorrise all' amico.

   "Farò così... se ti piace... caro Giovanni... nondimeno sono convinto che questo Saturno... insieme a Marte... suo degno compare... sia capace di infliggere grandi sofferenze..."

   "Rispondimi... di grazia... di dove ti viene... Marsilio... l'ammirabile ingegno col quale comprendi la natura di Saturno... il suo corso e gli effetti che produce in terra... secondo la sua collocazione celeste? Di dove ti viene quel forte e valido corpo con cui per remoti e inaccessibili luoghi hai percorso tutta la Grecia e sei penetrato fino in Egitto... per riportare a noi la saggezza di quel popolo antico?"

   "Devo risponderti?..." chiese Ficino, affatto turbato dall'affettuosa retorica dell' amico.

   "Aspetta... Dimmi ancora: di dove ti viene quella memoria capace di ritenere tante cose e così tenace che in ogni momento ha presente tutto ciò che in qualche occasione ha visto e sentito... e che non solo ritiene le cose... ma anche in quali tempi e luoghi sono avvenute?... Non prendertela dunque con Saturno che ha voluto che tu di tanto fossi superiore agli altri uomini di quanto egli supera gli altri pianeti..."

   "Poco manca... o mio Giovanni... che tu mi chieda di cantare una palinodia in onore di Saturno... In realtà... io... invero... sono troppo preoccupato dai malanni... del che talvolta tu mi rimproveri. Accuso inoltre una certa complessione melanconica... cosa... a me pare... amarissima... se col frequente uso del liuto in qualche modo non si alleviasse e addolcisse. Mi sembra che me l' abbia inculcata sin dalla nascita Saturno... collocato nel mio ascendente nel bel mezzo dell' Acquario... Come se non bastasse... poi... gli è congiunto Marte ed entrambi ricevono la quadratura del Sole e di Mercurio. La mia Luna... inoltre... si trova in Capricorno che... come sai... con l' Acquario è il luogo stesso di Saturno... Per fortuna che Venere in Bilancia e Giove nel Cancro tentano di resistere contro la natura melanconica...

   Ma... basta... basta... dove sono finito? Vedo già che più che mai mi costringerai alla palinodia ... Che fare... dunque? Troverò una scappatoia e dirò che la natura melanconica non viene da Saturno oppure converrò con Aristotele che afferma che anch' essa è dono divino?"

   "Lascia perdere la palinodia... caro Marsilio... e piuttosto rifletti sulla natura dell' astro... Ripensa alle conclusioni di Plotino e di Porfirio... senza dimenticarti di Aristotele... né di Platone... Scoprirai allora che la stella che accusi è proprio quella che più ti avvicina a Dio..."[…]»  [1]

Anni dopo, tuttavia, Marsilio Ficino aveva mutato opinione sul pianeta della melanconia. Erano stati i discorsi dell'amico Giovanni Cavalcanti o l'amore per Plotino o magari un evento che aveva modificato profondamente la sua vita? Per la verità, il filosofo continuava ancora a mettere in guardia i propri lettori dagli inconvenienti dell'umor melanconico e dalla duplicità di Saturno, ma ora egli mostrava al saturnino come sfuggire alle cattive influenze del temperamento, godendo degli effetti benefici del pianeta. Il fatto è - così poteva riassumersi il pensiero del Ficino - che Saturno solo allo studio e alla contemplazione è propizio. Come il Sole è ostile agli animali notturni, ma amico a quelli attivi alla luce del giorno, così Saturno è nemico a chi conduca una vita qualunque e a chi, anche fuggendo la compagnia della gente volgare, non dismetta i pensieri volgari. Saturno, infatti, ha lasciato la vita comune e mondana a Giove, ma ha tenuto per sé quella appartata e divina. Coloro la cui mente è veramente lontana dal mondo sono in certa misura a lui affini e in lui trovano un amico. Perché, per parlare in termini platonici, Saturno è un Giove per quelle anime che abitano le sfere sublimi, allo stesso modo che Giove è un padre provvidenziale per coloro che conducono una vita comune.

Attenzione, però! - ammoniva il filosofo - Saturno più che a ogni altro è nemico a coloro la cui vita contemplativa è semplice posa, non realtà. Egli non li riconosce come suoi, né Giove li protegge.

 

S E G U E

 

sergio magaldi



[1] Sergio Magaldi, Tiphereth  sentieri di armonia, Roma, 2004, pp.272 e ss.

 


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